Studio Kairos
Quando ho deciso di creare un sito del mio studio, è nata anche la necessità di trovare un nome, sapevo che sarei rimasta nell'ambito della mitologia greca e così ho passato in rassegna tutte le dee, in nome del principio femminile che ci guida, alla ricerca di una che facesse al caso mio....niente, nessuna riusciva a soddisfarmi in modo adeguato. Pensavo e ripensavo senza riuscire ad arrivare a una soluzione, e alla fine ho abbandonato. Poi un giorno, come spesso accade, la soluzione è arrivata per caso. Mi sono imbattuta in un libro che mi ha incuriosito, “La necessità del caso” di Jean Francois Vézina e durante la lettura ecco apparire questo nome, Kairos, il momento opportuno, e immediatamente ho sentito che sarebbe stata la scelta giusta. Serviva un po' di maschile, di Animus per dirla alla Jung, a bilanciare tutta la presenza femminile sia materiale che simbolica. Con l'augurio, che le persone, i pazienti, che verranno in contatto con noi, che intraprenderanno un percorso o semplicemente curioseranno queste pagine, sappiano vedere e cogliere il loro personalissimo Kairos...
MITOLOGIA:
All'inizio era il Caos: un disordinato buco nero. Quindi, il primo elemento: Gea, la Terra, da cui tutti noi proveniamo. La terza divinità a nascere è Eros, l'amore. Il quarto è Tartaro, un luogo terrificante che risiede negli abissi di Gea. Quindi, la Terra genera sotto l'impulso di Eros, ma senza accoppiamento, le montagne, le ninfe, il mare e Urano: il Cielo. Urano e Gea si completano, dove finisce uno inizia l'altro, e dalle loro unioni nascono dodici Titani, tre Ciclopi e tre Ecatonchiri, spaventosi mostri dalle cento braccia. Urano, timoroso che uno dei figli possa prendere il suo posto, li rinchiude tutti nel Tartaro. Gea, stanca di confinare la prole nel suo grembo, la esorta a ribellarsi, e l'ultimogenito, il titano Krono, coglie l'esortazione: armato di una roncola fabbricata dalla madre, evira il padre Urano e ne scaglia gli attributi sulla Terra dando origine a numerose altre divinità. Urano soffrendo per la mutilazione, fugge verso l'alto nel firmamento, luogo che gli compete (kairos), lasciando finalmente posto sulla Terra al Tempo.
Krono, una volta liberati i fratelli, si unisce alla sorella Rea, che partorisce la prima generazione degli dei olimpii. Ma consapevole del rischio di prevaricazione che a sua volta corre, divora i suoi figli a uno a uno nascondendoli nel proprio stomaco. Estia, Demetra, Era, Poseidone, Ade e Zeus, che scatenerà la guerra dei suoi fratelli contro il padre e i suoi fratelli Titani, risoltasi alla fine con il trionfo dei primi sui secondi. In seguito, tra i numerosi figli di Zeus, ci sarà Kairos. Come divinità Kairos è quasi sconosciuto, ma le poche immagini esistenti lo mostrano come un giovanotto con le ali ai piedi, un ciuffo davanti alla fronte e la testa rasata. Perché il Kairos va afferrato quando ci arriva davanti, ma se lo lasciamo andare non potremo più raggiungerlo.
KAIROS, IL TEMPO SFUGGENTE:
Krono era la divinità del tempo, il tempo come normalmente lo intendiamo, sequenze di attimi.
Kairos invece è il tempo qualitativo, non quantificabile, fugace e impossibile da catturare. E' il momento giusto per qualcosa, e solitamente questo qualcosa è speciale, ma solo per chi lo sta sperimentando in quel preciso istante. In effetti il tempo, Krono, è solo un'invenzione dell'uomo, in realtà non esiste. Kairos invece è l'occasione da cogliere, il particolare che fa la differenza, il sesto senso che ci dice che il momento di agire è ora. Non si manifesta in maniera esplicita, ma quando arriva lo senti. I Greci erano un popolo spirituale ed estetico, per loro la vita aveva senso se vissuta nel modo giusto, opportuno. Questo è il significato del motto delfico “Conosci te stesso”: conosci qual è il tuo ruolo nell'ordine naturale delle cose. Citando Luc Ferry, Ulisse cerca disperatamente di tornare a casa perché la sua vita “è” solo lì. Vivere altrove sarebbe peggio della morte, non sarebbe Kairos......